Il Tricolore, la bandiera che ci unisce: da dove nasce ?
Concentratevi sul nostro paese, focalizzate il pensiero sulla pianura padana e lì volate sulla sola regione “di traverso”: l’Emilia-Romagna.
Arrivati qui cercate una città, non la più estesa, non la più famosa ma molto significativa! Forse dopo questo articolo sarà famosa anche per voi!
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Reggio Emilia e la bandiera italiana
Sto parlando di Reggio Emilia, città di medie dimensioni (171mila abitanti circa) collocata sulla Via Emilia tra le più note Parma e Modena.
In pochi, tra gli italiani, anzi aggiungo anche tra gli emiliano-romagnoli, sanno quale sia la “genesi” della nostra inconfondibile bandiera, marchio inequivocabile del “Made in Italy”, soprattutto all’estero.
Adesso, sicuramente, vi starete chiedendo qual è la relazione tra Reggio Emilia e il Tricolore.
Dalla Repubblica Cispadana all’Italia
Era una fredda e umida giornata di Gennaio del 1797 quando i rappresentanti delle città di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara si riunirono in Congresso e diedero vita ad un nuovo stato, sotto la protezione di Napoleone Bonaparte. Questo nuovo stato era la Repubblica Cispadana
Durante questa importante seduta si ufficializzò che il tricolore bianco, rosso e verde, sarebbe stato il vessillo della neonata Repubblica. Il 7 gennaio 1797 nasce il tricolore, inizialmente a righe orrizzontali.
La seduta avvenne nella Sala principale del Palazzo Comunale di Reggio Emilia, che era stata originariamente progettata per essere l’archivio del Ducato di Modena e Reggio Emilia
In questa occasione ufficiale, il salone fu soprannominato Sala del Congresso e subito dopo la proclamazione della Repubblica, divenne Sala del Tricolore.
Ancora oggi viene chiamata dai Reggiani Sala del Tricolore. Attualmente è la sede del Consiglio Comunale e delle manifestazioni ed eventi istituzionali.
Il tricolore ha cominciato a rappresentare gli ideali della Repubblica e che sono alla base del Risorgimento: non è più solo uno stendardo dinastico o militare, ma il simbolo del popolo, della Libertà e Democrazia.
Furono questi i valori con cui i moti del risorgimento portarono all’unità del nostro paes e quindi all’estensione del tricolore all’intero Stato italiano.
Ecco che ogni 7 gennaio Reggio Emilia diventa “tricolore” e si susseguono eventi istituzionali nell’arco della giornata, anche alla presenza del Presidente della Repubblica, per festeggiare e ricordare il valore di unità e di condivisione di ideali che esso rappresenta.
Perché questi colori?
Le versioni che si possono leggere sul significato dei tre colori sono varie, diciamo che mi concentro su due in particolare, una storica e una più “romantica”.
- Partiamo dalla storia: la Repubblica Cispadana si avvalse anche degli eserciti della Lombardia dove la Legione Lombarda appunto presentava stendardi di colore bianco, rosso e verde: il bianco e il rosso, comparivano già nell’antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre il verde era il colore delle uniformi della Guardia civica milanese.
Gli stessi colori furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana (che univa anche la legione di Emilia e Romagna): questo si presume sia il motivo che spinse la Repubblica Cispadana ad adottare questi 3 colori
- L’interpretazione romantica vuole che il verde ricordi i nostri prati, il bianco le nevi e il rosso sia un omaggio ai soldati che sono morti nel corso delle varie guerre. Questa interpretazione è forse quella più leggendaria ma anche quella più contestata.
Il Museo del Tricolore
Spero di avervi incuriosito, aver dato un po’ di celebrità a Reggio Emilia e quindi vi invito a fare tappa al Museo del Tricolore, che non può mancare nella sua città natale.
Il Museo del Tricolore è nato nel 2004 con una prima sezione legata alla nascita della bandiera per poi essere ampliato nel 2006 con una sezione dedicata agli avvenimenti risorgimentali di cui Reggio Emilia fu protagonista.
Ciò che vedrete esposto comprende la ricostruzione della prima bandiera a righe orizzontali ed una lettera di Ugo Foscolo che elogia il coraggio dei reggiani.
La visita al Museo include anche la tappa nella Sala del Tricolore (oggi del consiglio comunale come spiegato), se le attività istituzionali lo permettono.
Reggio Emilia ha anche tanti altri gioielli che potrete scoprire visitandola. Ve ne cito giusto un paio:
- Teatro Romolo Valli, il 3° in Italia per bellezza e posti a sedere
- Basilica della Madonna della Ghiara, detta “Madonna di Reggio” che è uno dei più belli esemplari dello stile Barocco in Italia.
Vi aspetto in Emilia con tanta curiosità!
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