Turismo e moda: “uniti” per far crescere il territorio
Nel mondo contemporaneo, turismo e moda non sono più entità separate, ma si intrecciano in un legame simbiotico che genera benefici significativi per il territorio.
Questa connessione, esaminata in una recente ricerca di Banca Ifis, rivelata da ”il Foglio della moda”, illumina un aspetto cruciale dell’economia moderna: il valore aggiunto che nasce dall’intersezione di queste due industrie.
Indice dei contenuti
L’emergere del fashion tourism
Il concetto di “fashion tourism” è diventato un fenomeno globale, con le mostre di moda che attirano visitatori da tutto il mondo. Queste esposizioni, come la celebre “Savage beauty” dedicata a Lee Alexander McQueen al Met, o la mostra “Couturier du reve” di Dior, hanno trasformato la moda in un’attrazione turistica di primo piano. Tali eventi non solo esaltano la bellezza e la creatività del design, ma stimolano anche l‘economia locale attraverso il turismo.
Moda come esperienza culturale
La moda è sempre più vista come un’esperienza culturale che trascende lo shopping tradizionale. I turisti sono attratti non solo dall’acquisto di abiti, ma anche dal desiderio di esplorare la storia e la cultura che hanno ispirato questi capi.
Ad esempio, un brand emergente ,“Le Siciliane”, ha unito abilmente il concept di moda a quello del territorio siciliano; è il caso dei prodotti di qualità di borse mare particolari, ma anche t-shirt, borse da passeggio e accessori.
Non solo, questo interesse culturale è evidenziato anche dalle amministrazioni locali che investono in iniziative legate alla valorizzazione della moda, come il Museo del Tessuto a Prato o il Museo Morando a Milano.
La moda come catalizzatore del turismo locale
Molti brand di moda hanno iniziato a investire nel restauro e nella valorizzazione del territorio, creando una connessione diretta tra i loro prodotti e il luogo di origine.
Esempi illustri sono il progetto di restauro di un borgo da parte di Angelo Inglese e il borgo di Solomeo, restaurato da Brunello Cucinelli.
Questi progetti non solo arricchiscono l’esperienza del visitatore ma contribuiscono anche allo sviluppo economico locale.
I dati economici del fashion tourism
Banca Ifis, esaminando dati Istat, Bankitalia, e altri, ha rivelato l’impatto economico significativo del fashion tourism. Nel 2019, il turismo legato alla moda ha generato un valore di 27 miliardi di euro, pari al 17% del conto economico del turismo nazionale in Italia. Questi numeri sottolineano come il fashion tourism sia un settore in rapida crescita, con un potenziale ancora inesplorato.
Il turismo della moda oltre lo shopping
La ricerca ha evidenziato che quasi la metà dei turisti della moda (46%) ricerca esperienze che vanno oltre il semplice acquisto. Questo include la visita a musei di moda, mostre e luoghi storici legati al design. Il turismo della moda non è solo uno shopping di lusso, ma una ricerca di esperienze culturali profonde.
Il legame tra moda e turismo non è solo un vantaggio per i grandi marchi, ma anche per le economie locali. Le città che ospitano queste mostre e musei beneficiano di un aumento del turismo, che a sua volta stimola gli affari locali, dai ristoranti agli alberghi, contribuendo in modo significativo all’economia locale.
Il ruolo dei musei di impresa
I musei di impresa, come il Silos Armani o l’opificio Fortuny, hanno visto un aumento delle visite, mostrando l’interesse crescente dei turisti nella storia e nell’heritage dei brand di moda. Questi spazi offrono un’immersione unica nella storia della moda e nel processo creativo dietro ai grandi brand.
Fashion tourism e l’identità territoriale
Il fashion tourism ha anche il potere di valorizzare l’identità territoriale. Attraverso le visite a musei di moda e ai luoghi di produzione, i turisti possono esplorare la storia e le tradizioni che hanno plasmato la moda locale, creando un legame più profondo con il territorio.
Il turismo e la moda, un tempo considerati settori separati, ora si fondono in un circolo virtuoso che porta benefici non solo ai brand di moda, ma anche alle economie locali.
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