Perchè nello sport siamo “azzurri” e non “tricolore”.

Perchè nello sport siamo “azzurri” e non “tricolore”.

In questi giorni di maggio si parla tanto di sport, soprattutto di calcio che sta organizzandosi per ripartire dopo l’emergenza COVID19

Ma in generale tutti gli sport stanno cercando un modo per intrattenerci di nuovo e per permettere agli atleti di indossare di nuovo quella divisa dal colore azzurro!

Tutti noi abbiamo definito i nostri sportivi “gli azzurri ” a prescindere dallo sport: che si tratti di calcio (sicuramente lo sport a cui si pensa per primo!), pallacanestro, nuoto, pallavolo, atletica e tante altre discipline, il soprannome per gli atleti del nostro paese è sempre lo stesso!

È evidente che la ragione di questa denominazione è il colore della divisa principale indossata durante le manifestazioni sportive internazionali, dagli Europei alle Olimpiadi.

Perchè la scelta del colore “azzurro Savoia”?

Ma come mai proprio l’azzurro e non i colori della nostra bandiera, come accade spesso nella maggior parte delle nazioni?

La tipica gradazione di azzurro delle divise italiane è un po’ come se fosse un colore della nostra bandiera, ma per capirne il motivo dobbiamo fare un flashback di oltre 150 anni, anzi a dire la verità molto di più!

Nello specifico, viene definito “azzurro o blu Savoia”: dal nome risulta abbastanza semplice comprendere il contesto storico, infatti era il colore ufficiale di Casa Savoia, la dinastia che regnò in Italia fino al 1946.

Ma, andiamo ancora più indietro, come mai i Savoia scelsero proprio l’azzurro come loro colore ufficiale?

Forse, non lo immaginate ma la ragione è religiosa: i Savoia erano particolarmente devoti a Maria Vergine che, tradizionalmente è raffigurata con un mantello azzurro, di una gradazione davvero simile all’azzurro delle divise degli sportivi!

I Savoia, in particolare Vittorio Emanuele II°, rimasero al potere anche subito dopo l’unità d’Italia nel 1861, ed ecco che il colore ufficiale della loro casata fu trasferito all’intero paese, unito sotto il loro “governo”.

Questa eredità sabauda (aggettivo utilizzato quando si fa riferimento ai Savoia!) si è mantenuta anche dopo la nascita della Repubblica Italiana (1946): oggi l’azzurro lo ritroviamo nello stendardo presidenziale italiano; durante le cerimonie istituzionali gli ufficiali delle forze armate e i presidenti di provincia indossano una sciarpa azzurra e poi le ben note divise degli sportivi!

Semmai voleste creare un capo del colore azzurro Savoia dovrete cercare un pantone tra il blu pavone e il pervinca! Se lo trovate in commercio, complimenti!!

Dagli esordi delle prime maglie azzurre ad oggi

Non stupisce che la prima disciplina sportiva a scendere in campo con la maglia azzurra, fu proprio il calcio, il primo sport per gli italiani ed è proprio alla nazionale di calcio (prima di tutti gli altri sport!) che noi tutti pensiamo quando sentiamo nominare gli azzurri!

Solo pochi giorni fa, il 15 Maggio 2020, abbiamo festeggiato i 110 anni (1910) dall’esordio della Nazionale Italiana di Calcio che però si presentò con una divisa tutta bianca con polsini e collo tricolore.

  • La motivazione “leggendaria” riporta che fosse una scelta in onore della divisa della squadra Piemontese, molto vicino a Casa Savoia, vincitrice di 2 scudetti: il Pro Vercelli.
  • La motivazione reale invece è alquanto bizzarra: a pochi giorni dall’esordio della nazionale non si era trovato un accordo sul colore ufficiale…quindi si decise di non colorarla per niente, lasciandola bianca!

La divisa bianca non è stata abbandonata completamente, tanto che oggi è il colore della seconda divisa nel caso che la squadra avversaria vesta colori azzurro/blu.

Prima foto nazionale italiana calcio 1911
Nazionale del 1911 – scrivere didascalia : 6 gennaio 1911: la nazionale italiana indossa per la prima volta la maglia azzurra

Per vedere i giocatori correre sull’erba con un bel colore azzurro dobbiamo aspettare qualche mese: il 6 Gennaio 1911 venne giocata la prima partita in maglia azzurra contro l’Ungheria all’Arena Civica di Milano. Purtroppo, l’esordio della nuova divisa non fu molto fortunato perché l’Italia perse 0-1

Dalle foto dell’epoca si nota lo stemma di casa Savoia: una croce bianca su sfondo rosso cucita sulle maglie dei giocatori, per rimarcare l’origine monarchica del colore delle nuove divise.

Alcune varianti della divisa le troviamo durante il Fascismo, che governò l’Italia dal 1922: dal 1927 Mussolini volle che il fascio littorio fosse affiancato allo stemma sabaudo sulle maglie della nazionale di calcio.

In seguito, dal 1930 al 1938, Mussolini volle che la casacca della nazionale di calcio fosse completamente nera, sia in occasione dei Mondiali che dei Giochi Olimpici. 

Ma non è finita!

E’ interessante notare come la divisa della nazionale di calcio, che rappresenta lo sport più popolare del nostro paese, segua e si adegui alle vicende storico-politiche, come se sulle “maglie azzurre” si scrivesse un capitolo di storia: quando si proclamò la Repubblica Italiana nel 1946, per cui cadde la Monarchia, si decise di sostituire lo stemma Sabaudo con il TRICOLORE, i colori che da quel momento identificano il popolo italiano rappresentandone valori di democrazia ed unità. Fu mantenuto però il colore azzurro, come memoria storica.

Più recentemente, nel 2006, ricordiamo un’espressione legata agli “azzurri” rimasta nella storia del Calcio Italiano: quando l’Italia di Lippi vinse i Mondiali in Germania, il giornalista Marco Civoli commentò la vittoria degli azzurri con l’esclamazione “Il cielo è azzurro sopra Berlino!!!”

Dal calcio agli altri sport non tutti “azzurri”

Ci vollero alcuni anni prima che l’azzurro diventasse colore ufficiale nelle altre discipline sportive: ai giochi Olimpici del 1912 il colore ufficiale fu ancora il bianco e continuerà ad esserlo per diverso tempo, nonostante le raccomandazioni del CONI (nato nel 1914) di scegliere la maglia azzurra per tutte le nazionali sportive. 

Solo dai Giochi Olimpici del 1932 tutti gli atleti si presentarono in maglia azzurra!!  

Foto nazionale automobili ferrari 312smo ROSSA
Lorenzo Bandini su Ferrari 312 F1nel 1966.

È interessante però segnalare che alcuni sport li ricordiamo per ben altri colori!

  • automobilismo: il colore identificativo dell’Italia non fu mai l’azzurro, ma il cosiddetto rosso corsa come definito dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) negli anni ’20.

Fu per questo motivo che le case automobilistiche tra cui la più nota Ferrari, colorarono di rosso le loro vetture: volevano che le auto italiane si riconoscessero subito

  • Ciclismo: dagli anni ’90 le nazionali ciclistiche italiane presentano sempre più spesso divise bianche.
  • Sport Invernali: talvolta vengono utilizzate divise bianche o rosse.

Ancora una volta l’Italia presenta un’incredibile e complessa storia anche nella sua tradizione sportiva, che rispecchia perfettamente il nostro paese: la cultura millenaria, l’eredità di popoli e dominazioni che ne caratterizzano la sua anima e la sua vena “artistica” anche nella scelta dei colori delle divise sportive.Ora, quando faremo tutti il tifo per gli “azzurri” o per le “rosse” sapremo il perché e speriamo di poterlo fare presto in uno stadio!

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Manuela Cocchi

Sono nata, cresciuta, residente a Reggio Emilia, la città del Tricolore . Quando viaggio, solitamente in solitaria, mi affascina entrare in contatto con i “locals” e visitare i loro luoghi, ammirare panorami ecolori, ascoltare suoni e melodie sia umani che naturali per avvicinarsi sempre più al cuore del paese e del popolo che si sta visitando.Il mio carattere estroverso, la passione per le relazioni, per l’arte, la cultura, per il mondodel teatro, dell’intrattenimento e l’amore per il bello nel senso filosofico deltermine, sono gli ingredienti che mi hanno portato, dapprima, all’interno di un’agenzia dicomunicazione, dove ho approfondito alcune dinamiche delle Public Relations e del marketing.Ho finalmente realizzato uno dei miei sogni, ottenere il patentino di accompagnatrice turistica .Partire e diffondere il mio amore per il viaggio come momento di scoperta di sè e degli altri in un modo autentico  mettendosi a nudo dai pregiudizi e dei tabù, è quello che cercherò di trasmettere atutti coloro che viaggeranno con me!Vi prsento il mio progetto personale Violet Travel Experience

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